Ciao!
Cominciamo questa newsletter con una domanda che attraversa confini e continenti: chi si prenderà cura delle classi, domani?
No, non è l’inizio di una fiaba distopica. È una domanda che arriva dal Global Report on Teachers. Uno studio che ci porta a viaggiare da Nairobi a Berlino, da Jakarta a Napoli, e ci mette davanti a una realtà comune a moltissime scuole: mancano insegnanti. Ovunque.
Non solo numeri: mancano condizioni dignitose, formazione, supporto.
Eppure, in mezzo a questa crisi, emergono storie, strategie, idee per trasformare la professione, non solo rattopparla.
Abbiamo letto il report per te e raccolto una sintesi in questa newsletter: numeri chiave, sfide e buone pratiche. Per riflettere sulla condizione dei docenti, facendo il giro del mondo e poi tornando a casa.
Buona lettura!
Nel mondo mancano 44 milioni di insegnanti per raggiungere l’obiettivo di un’istruzione universale entro il 2030 (SDG4).
Ne mancano:
13 milioni nella scuola primaria
31 milioni nella secondaria
Ma il problema non è solo numerico: è anche qualitativo, organizzativo, motivazionale.
È quanto si estrapola da Global Report on Teachers, uno dei più ampi studi internazionali mai condotti sulla professione docente, pubblicato dall’UNESCO nell’aprile 2024 sulla base di dati da oltre 120 paesi.
Leggiamo insieme i dati salienti.
🚨 Le principali sfide rilevate
💰 Status e condizioni di lavoro
Chi insegna spesso guadagna meno di chi fa altri lavori con la stessa preparazione. E questo scoraggia le persone brave a diventare docenti.
In 1 paese su 2, i docenti della scuola primaria guadagnano meno rispetto ad altre professioni che richiedono qualifiche simili.
La situazione varia considerevolmente tra aree geografiche: in Europa e in Nord America solo 3 paesi su 10 hanno questo problema, mentre nell'Africa subsahariana gli insegnanti guadagnano così poco da non riuscire a soddisfare i bisogni familiari di base.
🚪 Abbandono della professione
I tassi globali di abbandono dei docenti della scuola primaria sono praticamente raddoppiati: si è passati dal 4,6% nel 2015 al 9% nel 2022.
Il fenomeno segue una curva a U: si registrano picchi di uscite all'inizio della carriera (quando si è alle prime armi) e verso la fine (in prossimità della pensione).
Dati preoccupanti: in paesi come Canada, Hong Kong, Regno Unito e Stati Uniti, fino a 4 docenti su 10 lasciano il lavoro nei primi cinque anni. Significa che quasi la metà di chi inizia a insegnare non arriva nemmeno al sesto anno.
🎓 Formazione iniziale e continua
Nel mondo, circa 8 docenti su 10 hanno le qualifiche giuste per fare il loro lavoro (85% per la precisione). Sembra un dato positivo, ma dietro c'è di più.
Il problema è che:
Ogni paese ha le sue regole su cosa significa essere "qualificato"
Confrontare i dati è difficile - quello che va bene in un posto, magari non basta in un altro
Ci sono grosse differenze tra regioni: alcuni posti stanno messi benissimo, altri molto male
La verità è che mancano ancora tanti dati, soprattutto per certi livelli di scuola e alcune zone del mondo. Insomma, l'85% globale può essere ingannevole - bisogna guardare più nel dettaglio per capire davvero come stanno le cose.
⚙️ Problemi di gestione e organizzazione
Oltre ai fattori già visti, ci sono anche questioni organizzative che peggiorano la carenza di docenti. Spesso il problema non è solo trovare gli insegnanti, ma anche saperli gestire bene.
Le principali criticità sono: assegnazioni sbagliate, mancanza di pianificazione, strumenti di controllo inadeguati e sistemi informativi assenti.
In pratica, non basta assumere più insegnanti: serve un rafforzamento dei processi organizzativi e degli strumenti gestionali.
⚖️ Disparità
Le zone rurali affrontano significative difficoltà nell'attrarre docenti qualificati, un problema che riguarda diverse regioni del mondo.
I principali ostacoli includono: accesso limitato ai servizi, isolamento geografico e sociale, condizioni abitative inadeguate, prospettive di carriera limitate.
In Africa subsahariana e in America Latina, molte regioni faticano a reclutare docenti per le scuole rurali, causando disparità significative nei rapporti studenti-insegnanti. La scarsa attrattività di queste destinazioni ha portato alcuni insegnanti a ricorrere alla corruzione per evitare l'assegnazione, aggravando ulteriormente la carenza nelle aree remote.
🌟 I segnali incoraggianti
L’UNESCO segnala alcune politiche innovative e virtuose, già adottate o in sperimentazione, per aumentare l'attrattiva della professione di docente.
✅ Percorsi di formazione flessibile
La formazione dei docenti deve essere un percorso continuo, non qualcosa che si conclude con l'attestato di laurea. I Paesi Bassi hanno trovato una formula interessante: far collaborare università e scuole nella progettazione dei corsi di formazione. Risultato? I futuri docenti arrivano in classe già preparati perché hanno imparato sul campo, non solo sui libri.
✅ Supporto per i neoassunti
I primi anni di insegnamento sono cruciali. Chi inizia ha bisogno di supporto, altrimenti rischia di abbandonare subito.
Gli approcci più efficaci combinano:
Mentoring con colleghi esperti della stessa materia
Supporto informale quotidiano
Formazione strutturata mirata
In Corea del Sud i gruppi di studio funzionano bene: abbinano i nuovi arrivati con i veterani per condividere esperienze e strategie pratiche.
✅ Coinvolgimento attivo dei docenti
Quando i docenti partecipano attivamente alle decisioni che li riguardano, si sentono più valorizzati e motivati. Le comunità di pratica danno spazio per sviluppare idee innovative e condividerle.
Nel Tamil Nadu (India) hanno coinvolto i docenti nella progettazione del programma di "Activity Based Learning" fin dall'inizio. Questo ha portato a una grande adesione e diffusione spontanea in altri stati.
✅ Inclusione dei docenti con disabilità
I sistemi educativi possono fare molto per includere persone con disabilità nell'insegnamento. Il Nepal è un esempio interessante: quasi 4 laureati ipovedenti su 10 lavorano come insegnanti nelle scuole tradizionali, dimostrando che con le giuste politiche si possono valorizzare competenze spesso trascurate.
✅ Investimenti salariali strategici
Il Kazakistan ha fatto una mossa importante: dopo aver scoperto tramite un'indagine nazionale che i docenti si sentivano sottopagati e oberati di lavoro, ha praticamente raddoppiato gli stipendi tra il 2020 e il 2023. I docenti ora si sentono più supportati dallo Stato.
Altri paesi come Cina e Lituania puntano su incentivi mirati: pagano di più chi accetta di lavorare in zone remote o difficili. Una strategia che funziona per attrarre talenti dove servono di più.
Il messaggio è chiaro: serve una rivoluzione gentile e concreta nella scuola e nella società. E parte da chi, ogni giorno, entra in classe. Per questo la scuola ha bisogno di docenti motivati, riconosciuti, accompagnati. E ogni buona idea – da qualsiasi parte del mondo venga – può accendere una scintilla anche da noi.
Oggi, per combattere la solitudine del docente, per ricevere una buona offerta di formazione e per ritrovare la motivazione, c'è un'opportunità in più per te: la Community di Discentis!
Cos'è?
È uno spazio online dedicato al 100% a chi, come te, ogni giorno insegna con coraggio, impegno e creatività.
Cosa trovi?
📚 Risorse pronte da portare in classe
🎒 Momenti di confronto e formazione per imparare cose nuove
🤝 Una bacheca e un forum per scambiare idee, dubbi, esperienze con i colleghi
✨ E, ovviamente, contenuti esclusivi firmati da noi!
Sì, ma quanto costa?
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🔨 Lo strumento del mese
Il report UNESCO ci parla di dati, contesti diversi, strategie educative globali. Ma come possiamo, da docenti, esplorare questi mondi in modo semplice, affidabile e aggiornato?
Questo mese ti proponiamo uno strumento che non sostituisce la tua professionalità, ma può affiancarti nella progettazione, nella ricerca e nella riflessione.
🔎 Perplexity AI – Una piattaforma che funziona come un “motore di risposta”, permettendoti di fare domande complesse (es. “Quali paesi hanno introdotto incentivi economici per docenti?”) e ottenere sintesi chiare, con le fonti sempre visibili.
Come funziona davvero?
Perplexity è come la scocca di un'automobile, che al suo interno utilizza diversi motori di intelligenza artificiale (come GPT-4, Gemini, Claude 4 Sonetto) per offrirti sempre la risposta migliore. Non è un singolo chatbot, ma una piattaforma in cui puoi scegliere il modello di IA più adatto alla tua domanda.
Tre funzioni avanzate per il tuo lavoro quotidiano
📁 Spazi - Organizza le tue ricerche per materia o progetto. Carica documenti, poni domande specifiche e mantieni tutto in un ambiente dedicato. Utile per costruire percorsi didattici strutturati.
📊 Deep Research - Genera report approfonditi su qualsiasi argomento educativo analizzando fonti accademiche. Risparmia ore di ricerca manuale per le tue lezioni.
🛠️ Labs - Crea materiali didattici interattivi: quiz, grafici, presentazioni e piccoli strumenti web utilizzabili direttamente con gli studenti. Trasforma le idee in risorse concrete.
💡 Consiglio pratico: Inizia con domande semplici per prendere confidenza, poi sperimenta gradualmente le funzioni più avanzate.
Mini idea d’uso in classe
Fai esplorare il report agli studenti con Perplexity AI e chiedi loro di creare una mappa delle differenze tra le condizioni degli insegnanti nel mondo. Una riflessione interdisciplinare tra geografia, cittadinanza e attualità.
⚠️ Attenzione: tutte le IA possono occasionalmente dare risposte sbagliate o addirittura inventate. Fai attenzione alle cosiddette “allucinazioni”, e insegna agli studenti a verificare le risposte!
📚 Consiglio di lettura
Insegnare non basta. Essere un maestro nella scuola di oggi di Marco Erba, Vallardi Editore (2020).
Vuoi farti un piantino sotto l'ombrellone?
Questo libro non è un manuale. È un invito gentile ma deciso a ripensare cosa significhi educare nella scuola di oggi. Erba scrive con poesia e politica, e ci ricorda che insegnare è anche immaginare il mondo.
✨ Risorse interessanti
Ci siamo chiesti: chi, oggi, racconta davvero che cosa significa insegnare altrove? Abbiamo cercato voci autentiche e accessibili. Ecco alcune risorse che ti consigliamo di seguire:
🌐 Teach for All – Teacher Stories
Una raccolta di storie vere da insegnanti di tutto il mondo che fanno parte della rete Teach for All. Le storie sono organizzate per tematiche (educazione inclusiva, futuro del lavoro, educazione climatica, etc.) e in ogni racconto emerge la realtà scolastica del Paese e la missione educativa che li guida.
👉 Visita il sito
🎙️ Podcast International Teacher Podcast (EN)
Interviste a insegnanti che lavorano in altre parti del mondo. Perfetto per i lunedì in macchina. (Per chi non mastica l'inglese, potete guardare le interviste su Youtube con i sottotitoli in italiano).
👉 Ascoltalo su Spotify
🎙️ Podcast Teachers' Voice (EN)
Una serie di podcast in inglese dove si dà voce a insegnanti da vari Paesi: Afghanistan, Canada, Nigeria, Messico. Brevi episodi che raccontano le sfide quotidiane, i successi e cosa significa educare in contesti molto diversi tra loro.
👉 Ascoltalo su Spotify
✈️ Docenti Senza Frontiere
Una ONG italiana che lavora in progetti di cooperazione internazionale legati all’educazione. Interessante per riflettere sul ruolo dei docenti in contesti fragili.
👉 Visita il sito
🎁 Bonus
Abbiamo scritto un libro!
Hai detto Robot? è una guida pratica scritta da Viviana Pinto, esperta di Robotica Educativa e fondatrice di Discentis, per esplorare il futuro con intelligenza e curiosità.
Un manuale che risponde alle grandi domande: i robot provano emozioni? È vero che ci ruberanno il lavoro? Quando l'IA conquisterà il mondo? Scoprirai cos'è un robot, la storia della robotica, i diversi tipi esistenti - dai robot umanoidi ai rover marziani, dalle lavatrici ai droni fino ai robot calciatori e ai personaggi degli anime.
Età di lettura: dai 10 anni.
📕 Scoprilo qui → Link affiliato Amazon
🍹 Ora Buca: la prima dopo la fine della scuola!
16 luglio — ore 17.00-18.00 (online)
Un’ora di chiacchiere, confronto e idee condivise tra colleghi, senza formalità e senza stress. Uno spazio informale per conoscerci meglio, raccontarci le ultime novità e vedere dove ci porta la conversazione (e perché no, magari farci anche due risate!).
🍹Passa a farci un saluto con una bella bibita fresca in mano!
🔥 A cosa stiamo lavorando
📚 Tornano i corsi su SOFIA da ottobre!
Stay tuned che in autunno arriveranno tanti corsi nuovi e una nuova modalità di iscrizione.
👶 Il 4 ottobre è tutto per l’Infanzia!
Stiamo organizzando a Torino un evento speciale per docenti della Scuola dell’Infanzia: gioco, cura, didattica. Insieme!
📱 Su Instagram stiamo parlando di…
Prima di salutarci…
Ti va di raccontarci com’è la tua scuola ideale?
Scrivici via mail oppure vieni a fare due chiacchiere nella community. Le tue opinioni per noi contano davvero! Che tu insegni a Milano o a Medellín, in ogni classe c’è un mondo che aspetta di essere raccontato.
Non vediamo l’ora di leggerti
A presto
Il team Discentis
💡 Questa newsletter è (e resterà) gratuita, perché crediamo che la condivisione di strumenti e idee debba essere accessibile a tutti i docenti. Per continuare a dedicarci con cura ai contenuti che ricevete ogni mese, abbiamo quindi deciso di inserire – in modo trasparente – alcuni link affiliati Amazon.
📌 In qualità di affiliati Amazon, potremmo ricevere una commissione sugli acquisti idonei effettuati tramite i link presenti in questa newsletter.
Aggiungiamo che anche nei paesi occidentali, ormai lo stipendio da docente non è più sufficiente per arrivare con serenità alla fine del mese (il che è causa di frustrazione perché non si può lavorare solo per pagare i conti) e che, almeno in Italia) l'insegnamento è la morte professionale. Non esiste carriera (e no, diventare DS non è fare carriera, ma è andare a fare un altro lavori) e tutte le competenze acquisite non sono nè spendibili nè riconosciute all'esterno.